In occasione della presentazione a Milano del libro Conversazioni su architettura e libertà, è stato presentato un pieghevole tramite il quale i nuovi partecipanti della Fondazione Ca’Romanino hanno cercato di spiegare le ragioni della loro partecipazione.
Scarica il pieghevole.
Ca’Romanino, sede della Fondazione di Partecipazione, è oggi luogo privilegiato di scambi di idee, ritrovi programmati ed elaborazione di progetti. La direzione è duplice: valorizzare il contributo di De Carlo all’eccezionale patrimonio storico ed artistico di Urbino; accrescere coscienza e dibattito sulle profonde trasformazioni che investono la Città e il suo Territorio, grande custode dei caratteri identitari del luogo.
Ma cosa ci spinge a partecipare? De Carlo non c’è più, ma la sua eredità, più attuale che mai, condiziona e stimola tutti noi. La via è la partecipazione delle persone ai processi sociali e noi vogliamo percorrerla. Non vogliamo essere spettatori, ma vogliamo essere parte di un processo, della storia che ci segna e ci cambia, della storia che ci mette in relazione. De Carlo in fondo ci impone di inseguire un sogno: la ricerca di un presente che sia degno di un meraviglioso passato.
“Nel progetto dei collegi c’è la ricerca della misura urbana appropriata a quanto la città di Urbino è stata ed è ora, e a quello che potrebbe essere in futuro […] Mi dicono che ai collegi ci si può perdere, e io penso che perdersi è il modo migliore per capire il luogo”.
Da queste parole, tra le tante, tratte da Conversazioni su architettura e libertà, cogliamo la necessità di rendere attuali questi luoghi, per mostrarne la grande capacità innovativa e le opportunità che ancora possono offrire, programmandone una utilizzazione rivolta ai nuovi scenari sociali ed economici.
Gianluca Annibali
Davide Balducci
Maria Giulia Guidi
Pietro Gualazzi
Ilaria Pagliardini