COMPOSITIO
Conversazioni sulla città: architettura, arte e musica
A cura di Arch. Roberto Imperato, Arch. Elena Pazzaglia e Arch. Alessia Romani
Dal 12 ottobre per 3 settimane alla DATA di Urbino saranno esposti progetti, installazioni, opere d’arte sul tema della città divisi in 3 sezioni.
1- TRA NATURA E ARCHITETTURA
Sul versante orientale di Urbino, la città si concede alla campagna, proiettando le sue architetture e i suoi palazzi oltre le proprie mura, nel convento di San Bernardino. La campagna e il costruito si compenetrano, in un rapporto di necessità l’uno per l’altro. A far da contrappunto tra i due colli l’antica fornace Volponi.
Un luogo che da solo racconta la storia ducale e artigiana di Urbino viene riletto da tre progetti in modo differente, ma tutti inevitabilmente ponendosi tra la città e il paesaggio volgono lo sguardo oltre le mura. I progetti diventano pretesto per indagare l’interazione di luogo e identità e come il processo compositivo dell’architettura derivi dalle caratteristiche proprie di un ambiente, dallo “spirito del luogo”.
Espongono:
Davide Balducci | Le radici di Urbino
Carla Gambioli | Un nuovo ingresso a Urbino
Alessia Romani | Sotto le argille di Urbino – Progetto per la fornace Volponi
2- IL RITMO DELLA CITTÀ E DEL PAESAGGIO
La città, come scrive Aldo Rossi, è “Città analoga”, collage di storia e storie, composizione per frammenti. Così il territorio come pentagramma di una memoria collettiva si tramuta in ritmo di segni da riscoprire ed interpretare. La memoria sonora dell’antica conformazione urbana della città di Istanbul e la sublime musicalità della cerniera urbana di Urbino, le tracce spontanee del borgo abbandonato di Castelnuovo, il disegno di un acquedotto inghiottito dalla foresta di Belgrado, sono, in questo percorso, pretesto per rileggere frammenti della storia e del paesaggio da un nuovo punto di vista: il suono.
Espongono:
Claudia Cavallo | Il fascino discreto della rovina: Un progetto per Castelnuovo
Elena Pazzaglia | Kirkçesme soundline. Stanbul, Maglova Kemeri e la città del suono
Elena Pazzaglia e Alessia Romani | URBINO-ISTANBUL: Dall’architettura del suono al suono dell’architettura
3- CITTÀ TEATRO D’ARTE
In queste opere l’immagine della città di Urbino si compone degli elementi del suo vissuto passato e presente costruendo – nello spazio della pittura – una scena urbana in cui ogni osservatore attraversandola sviluppa un’azione teatrale, fa esperienza della città ed entra con la propria vita a far parte della sua storia.
Dino De Simone costruisce un’idea di Urbino come un teatro urbano, che rammemora la sua storia, mettendo in scena sul fondale delle permanenze architettoniche della città il riaffiorare dei reperti e dei frammenti seppelliti dal tempo.
Negli studi di Luca Cardani il carattere di Urbino è legato indissolubilmente al recinto delle sue mura e agli elementi architettonici che da queste si liberano verso il cielo. È proprio scavando nelle stratificazioni della
materia muraria che si ritrova il filo d’Arianna che, ripercorrendo le idee della città, riconduce ad una sua immagine sintetica.
Espongono:
Dino de Simone Luca Cardani
La mostra sarà accompagnata da 3 conversazioni con introduzione dell’Ing. Roberto Cioppi (Ass. all’Urbanistica Comune di Urbino):
12 Ottobre, ore 18.15
Laboratorio Urbino con la Fondazione “Ca’ Romanino”
19 Ottobre, ore 18.15
Il suono della città, conversazione con il Maestro Roberto Molinelli 26 Ottobre, ore 18.15
Conversazione con l’Arch. Dino De Simone